Vera medina dell’anima, il cioccolato fondente è un amico intimo dei cuori più indifferenti come dei palati più raffinati.
Ad eccezione degli eccessi, cacao e benessere psicofisico sono due facce della stessa medaglia.
Sebbene ricca di zuccheri, infatti, il cioccolato custodisce gelosamente delle proprietà capaci di alzare i livelli di serotonina, l’ormone del buonumore che è presente nel nostro organismo. Se dunque a fine giornata, quando ritornate stressati dall’ufficio, o magari durante una domenica di pioggia, cercate un cioccolatino, sappiate che la scelta è sempre quella giusta: da vero antidepressivo naturale, il cioccolato vi riporterà il sorriso.
Un grande consiglio da parte di Tosca Cremona, la storica maison lombarda specializzata nel poliedrico universo del cacao, è imparare l’arte del saper degustare il cioccolato.
E già, perché tra mangiare una tavoletta di cioccolato fondente e degustarla passa una sostanziale differenza. Se mangiare il cioccolato implica semplicemente il gesto di consumarla, magari frettolosamente e senza prestare molta attenzione alle sue qualità, degustarla richiede l’attivazione di tutti i nostri sensi, dalla vista fino all’olfatto, così da prendere in considerazione tutti i suoi elementi per apprezzarli in ogni singola parte.
Non è un caso, del resto, come negli ultimi anni siano sempre più gettonati i corsi di degustazione di cioccolato, veri e propri laboratori dove cogliere l’opportunità di imparare a conoscere e riconoscere le tantissime sfaccettature di una tavoletta di cioccolato, a partire dal suo profumo intenso fino alla sua consistenza e al suo immancabile retrogusto.
Tutti i passi per degustare una tavoletta di cioccolato fondente
Il primo passo chiama in causa la vista.
Quale aspetto dovrebbe avere il cioccolato per essere considerato buono? Per giudicarne la qualità, bisogna imparare a osservare attentamente il pezzetto di cioccolato. Sebbene il colore dipenda da svariati fattori, come l’origine del cacao e la tostatura, un buon cioccolato dovrebbe presentare una nuance tendente al marrone intenso e una superficie lucida e brillante.
Come secondo step, bisogna procedere a rompere la tavoletta di cioccolata e focalizzarsi sul suono che ne deriva.
Come mai? Più elevata sarà la concentrazione di cacao, più acuto e secco sarà il rumore della sua “rottura”.
Prima di procedere all’analisi olfattiva, annusando il cioccolato tra ricordi e immaginazione, dai spazio al tatto: prendi il quadratino di cioccolato e riscaldalo con le dita affinché si sintonizzi sulla giusta temperatura, così da rilasciare il suo aroma migliore.
Ora sei pronto a degustare il cioccolato con la sua struttura cremosa e il suo retrogusto persistente: cerca di non masticare, il galateo vuole che il cioccolato si sciolga lentamente e delicatamente in bocca.
Degustare al meglio il cioccolato, quali i sodalizi perfetti?
Sebbene il cioccolato raggiunga la sua perfezione degustato in solitaria, ci sono tanti matrimoni perfetti per questo cibo tanto afrodisiaco quanto ricco di vibrazioni positive. Durante i caldi inverni, un cioccolatino fondente troverà un ottimo partner in una tisana calda, magari alla liquirizia o al sentore di gelsomino. Anche un buon caffè espresso può sposarsi alla perfezione con un pezzo di cioccolato fondente. Che dire poi del binomio tra il cacao e Bacco?
Parlando sempre di cioccolato fondente, anche in questo caso il vino è un validissimo compagno di degustazione. Ovviamente non tutte le etichette sono indicate. Per risaltare il sapore di un cioccolatino fondente servono vini rossi importanti e fruttati, come un Barolo Chinato o un Recioto della Valpolicella, o vini liquorosi e passiti con una nota di dolcezza. Tra i vini da dessert più indicati spicca sicuramente il Marsala Superiore Dolce che, con il suo sapore armonioso e suo profumo intenso di sentori di frutta secca, saprà regalarvi una vera esperienza meditativa in compagnia di un cioccolatino fondente.
Da non dimenticare poi gli inguaribili e mai traditori sorsi di grappa, scotch e rum per un definitivo matrimonio con i fiocchi.
Parola di Tosca Cremona e della sua lunga esperienza nel mondo dall’arte cioccolatiera dal lontano 1985.